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VIVERE LA PSORIASI

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Psoriasi e impatto sociale

Esclusione sociale, discriminazione e depressione sono tra gli effetti secondari della psoriasi che rendono la vita di chi ne soffre particolarmente pesante e contribuiscono a determinare, come diversi studi hanno denunciato, l’impatto sociale della malattia,[1] che si traduce spesso in vero e proprio stigma, subito in particolare da chi ne soffre da più tempo.

La psoriasi, infatti, non provoca solo sintomi fisici fastidiosi, dolorosi e altamente visibili ma si riflette anche a livello psicologico, con effetti negativi su studio e lavoro, che si traducono in una diminuzione della produttività. La vita dei pazienti diventa particolarmente difficile quando le chiazze o placche sono presenti in aree molto visibili della pelle come il viso e le mani, provocando imbarazzo, mancanza di autostima, ansia e maggiore prevalenza di depressione.[2]  Il 24 maggio 2014, l’Assemblea mondiale della Sanità (AMS) indetta dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha approvato una risoluzione che riconosce la psoriasi come una malattia non trasmissibile grave, dal “significativo impatto psicosociale”. Da qui è nato anche il Rapporto mondiale sulla psoriasi[3], pubblicato nel 2016, che mira a fornire ai responsabili politici soluzioni per migliorare l’assistenza sanitaria e l’inclusione sociale.

Aumentare la conoscenza e la sensibilizzazione è lo scopo della Giornata mondiale della Psoriasi (www.psoriasis.org/world-psoriasis-day), che si celebra ogni anno il 29 ottobre.

[1] Barbara Jankowiak, Beata Kowalewska, Elżbieta Krajewska-Kułak, Krystyna Kowalczuk, Dzmitry F Khvorik. The Sense of Stigmatization in Patients with Plaque Psoriasis. Dermatology. 2021;237(4):611-617.

[2] Sampogna F, Tabolli S, Abeni D, IDI Multipurpose Psoriasis Research on Vital Experiences (IMPROVE) investigators. Living with psoriasis: prevalence of shame, anger, worry, and problems in daily activities and social life. Acta Derm Venereol. 2012;92(3):299–303.

[3] Global report on Psoriasi, World Health Organization, 2016.

I consigli dello specialista

La psoriasi non si cura solo con i farmaci: adottare uno stile di vita sano e salutare è il primo passo per ridurre la severità della psoriasi e l’infiammazione sistemica associata.

Un eccesso di peso e il vizio del fumo sono riconosciuti essere fattori di rischio per la psoriasi, ovvero sono associati a una maggior probabilità di svilupparla o di andare incontro a un peggioramento.[4] Per lo stesso motivo, a chi soffre di psoriasi è sconsigliato anche assumere bevande alcoliche e, soprattutto, superalcolici. Una dieta sana non influisce direttamente sulla comparsa o meno della patologia, ma può contribuire a diminuire le fasi di riacutizzazione. Una recente analisi,[5] che ha confrontato i risultati di 55 precedenti studi sul tema, ha confermato l’effetto protettivo di una dieta ipocalorica e ricca di vitamina D per i pazienti in sovrappeso o obesi. In generale, gli esperti concordano nel consigliare un’alimentazione povera di grassi animali, come carne e latticini, e ricca di frutta, verdura, legumi e pesce, che hanno un effetto antiossidante e riducono l’infiammazione sistemica. L’aderenza alla dieta mediterranea è stato dimostrato che possa ridurre la severità della psoriasi e migliorare la risposta alle terapie farmacologiche.

Inoltre, un’adeguata cura della pelle è fondamentale per ridurre il prurito ed il bruciore delle placche psoriasiche: è consigliato mantenere la pelle il più possibile pulita e idratata con detergenti delicati e creme emollienti, senza grattare le lesioni.

A chi soffre di psoriasi sono sconsigliati i tatuaggi, in quanto è stato osservato che in circa il 40% dei casi il tatuaggio scatena un peggioramento della malattia e spesso può indurre la comparsa della placca psoriasica sul tatuaggio.[6]

La psoriasi, infine, non incide sulla possibilità di avere un figlio e di portare a termine senza problemi la gravidanza. Tuttavia, se si sta pianificando una gravidanza, è sempre raccomandato consultare il dermatologo per ricevere una terapia adeguata che non interferisca con lo sviluppo fetale in quanto alcuni farmaci utilizzati per la psoriasi sono controindicati in questa fase della vita.[7]

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[4] Wolk K, Mallbris L, Larsson P, Rosenblad A, Vingård E, Ståhle M. Excessive body weight and smoking associates with a high risk of onset of plaque psoriasis. Acta Derm Venereol. 2009;89(5):492–7.

[5] Adam R. Ford; Michael Siegel,; Jerry Bagel,; et al. Dietary Recommendations for Adults With Psoriasis or Psoriatic Arthritis From the Medical Board of the National Psoriasis Foundation. JAMA Dermatol. 2018;154(8):934-950.

[6] Arias-Santiago S, Espineira-Carmona MJ. The Koebner phenomenon: psoriasis in tattoos. CMAJ 2012. DOI:10.1503/cmaj.111299.

[7] Menter A, Korman NJ, et al.Guidelines of care for the management of psoriasis and psoriatic arthritis:section 4. Guidelines of care for the management and treatment of psoriasis with traditional systemic agents.J Am Acad Dermatol., 2009;61:451-85.

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